Celebrazione 30° Anno di attività

7 maggio 2006

IL TRENTENNALE DELL'ANEA CELEBRATO NEL FRIULI

 

" Un lungo e costante impegno nel mondo dei migranti " è stato il tema scelto dal Consiglio Nazionale dell'Associazione per celebrare i 30 anni della sua attività dal 1976. E' toccato alle sezioni nel Friuli iniziare con un convegno di tutto riguardo domenica 7 maggio a San Vito al Tagliamento (Pordenone). Il programma ha tenuto conto di un giusto momento di orgoglio associativo, condiviso da autorità regionali, provinciali, locali, diplomatiche e rappresentanti di altri gruppi associativi e di patronati di previdenza sociale.

Il programma ha comportato tre momenti molto significativi: (1) l'incontro in Piazza del Popolo di autorità e partecipanti per la composizione del corteo, preceduto dalla banda cittadina e dalle bandiere di parecchie sezioni dell'Anea, diretto al ceppo dei caduti sul lavoro per la deposizione di una corona di fiori; (2) l'apertura della mostra itinerante dei migranti pordenonesi in Australia, costituita da foto messe a disposizione dai soci, allestita nella chiesa quattrocentesca di San Lorenzo e inaugurata dall'ambasciatore d'Australia a Roma, Peter Woolcott; (3) il convegno nell'auditorium Civico sul trentennale dell'Anea, aperto dal sindaco, Gino Gregoris, affiancato dal presidente della Provincia di Pordenone, Elio De Anna, dall'ambasciatore australiano, dai sindaci di S.Quirino (Corrado della Mattia), di Casarsa ( Claudio Colussi) e di Cordenons ( Carlo Macignat ), dai consiglieri regionali Paolo Santin, Daniele Gerolin e Luca Girani, dal consigliere provinciale Luciano Piccolo, dal presidente dell'Inas-Cisl regionale, Mattiazzi, da p.Luciano Segafreddo, direttore del Messaggero di S.Antonio-edizione per gli italiani all'estero e da diversi componenti del Consiglio nazionale dell'Anea (Aldo Lorigiola, Riccardo Lovato, Pietro Vaiente, Giacomina Crestanello, Mary Deganello Fabbian e Nello Luca). Fra i soci friulani delle province di Pordenone, Udine, Trieste e Gorizia, anche rappresentanti delle sezioni di Verona, Vicenza, Padova e Treviso.

Ciascuno dei tre momenti ha avuto un suo particolare impatto nei partecipanti. Il convegno in particolare si è soffermato sui 30 anni di attività dell'associazione. Antonio Fregonese, factotum dell'Anea friulana, ha sottolineato ancora una volta l'importanza rivestita dall'associazione nel portare a buon fine il riconoscimento di diritti basilari degli emigranti, quali la pensione, la cittadinanza multipla, il mantenimento dei valori etnici originari, l'esercizio del voto politico, la conoscenza della storia dell'emigrazione italiana nelle scuole. Ha inoltre presentato al pubblico una interessante pubblicazione, curata dall'Anea friulana in collaborazione con la tipografia Ellerani, dove sono contenuti diversi documenti fotografici dei tempio dell'emigrazione, accompagnati da pagine di storia che aiutano a riflettere sul ruolo avuto dagli emigrati.

Il sindaco Gregoris, con il suo saluto, ha ricordato come tutto il Friuli sia stato terra di emigranti. "Non c'è famiglia storica di SanVito che non abbia una storia di emigrazione da raccontare, quindi siamo orgogliosi di poter ospitare ancora una volta questa splendida realtà che è l'Anea".

Il presidente nazionale Lorigiola, invece, ha ricordato il momento esatto della nascita dell' associazione: l'ideazione, la composizione del primo gruppo e la firma dell'atto notarile a Padova. Quest'ultimo a circa un'ora prima dello scoppio del terremoto nel Friuli il 6 maggio 1976. Ha ribadito, il presidente, quanto " l'associazione ci abbia tenuto a operare sulla base del volontariato dei suoi aderenti e sull'accoglienza delle istituzioni soprattutto a livello regionale, provinciale e comunale". " Il volontariato della solidarietà può divenire facile - ha sottolineato Lorigiola – quando poggia su contributi istituzionali fissi. In 30 anni, noi abbiamo visto che diviene tremendamente difficile quando, invece, poggia principalmente sulle donazioni di soci e di qualche simpatizzante".

Il direttore della rivista "Il Messaggero di sant'Antonio"- edizione italiana per l'estero, p. Luciano Segafreddo, ha parlato del ruolo dei media nel mondo degli emigranti come "un insostituibile aiuto per il mantenimento della loro identità, dei loro rapporti con la madrepatria e per la trasmissione del loro patrimonio storico e culturale ai loro discendenti". Se alcuni obiettivi in questa direzione sono stati ottenuti, soprattutto in questi ultimi tempi, il merito più grande va dato agli uomini della associazioni che si sono battuti incessantemente per questo e ai megafoni che hanno sostenuto e diffuso le loro voci, cioè, i "media - giornali, radio, Tv – con i loro costanti servizi d'informazioni rivolti agli italiani, che continuano a seguire, con passione ed interesse, le problematiche del fenomeno migratorio italiano". Parlando poi di emigrati rientrati in patria, soprattutto dall'Australia e dal Canada, p. Segafreddo ha sottolineato i loro straordinari "patrimoni d'esperienze professionali e culturali", che arricchiscono la società italiana di nuove visioni, come il multiculturalismo, e la loro funzione (soprattutto se riuniti in gruppi organizzati) di aiuto nell'affrontare i problemi legati al reinserimento nella madrepatria. Dare atto anche agli sforzi dell'Anea e del suo periodico Il Canguro, come realtà molto attiva nel trattare queste problematiche, è stato facile e piacevole per p. Luciano, per il semplice fatto ch'egli ha conosciuto, seguito e sostenuto lo sviluppo dell'associazione.

L'ambasciatore d'Australia a Roma, Peter Woolcott, ha chiuso gli interventi ringraziando tutti per la calorosa accoglienza e sottolineando ancora una volta il ruolo fondamentale rivestito dagli emigrati italiani in Australia. Ha ribadito l'interesse dell'Australia a mantenere ed accrescere le relazioni fra i due Paesi, non solo commerciali, ma anche culturali e umane, e ha citato come ottima iniziativa bilaterale lo scambio di giovani fra i due Paesi che desiderano fare esperienze di vita e di lavoro all'estero per un limitato periodo di tempo, iniziativa già promossa dall'Anea in passato con l'Australia e poi caduta per mancanza di reciprocità da parte italiana.

Terminati i lavori del convegno, i festeggiamenti sono proseguiti al Centro Alpini di Fiume Veneto, dove circa 400 amici si sono occupati di buon cibo, di buon vino, di buona musica (in verità un po' assordante per i meno giovani), di danze folcloristiche del Gruppo Gioia, e di canti da tre continenti (Europa, Oceania, America Latina).

L’ambasciatore d’Australia Peter Woolcott (centro foto) visita la mostra dell’emigrante pordenonese nella chiesa di S. Lorenzo