1976/2001 - I primi 25 anni di attività

28 febbraio 1976

 

A chiusura di un raduno di ex emigrati a Trento viene lanciata l'idea di una associazione capace di raggruppare a livello nazionale i rimpatriati dall'Australia. Nel corso del raduno è apparso evidente il profondo disagio del rimpatriato ed il suo attaccamento agli amici rimasti in terra d'emigrazione, nel caso l'Australia. Inoltre, il noto processo di integrazione in terre lontane dimostra di trovare preciso riscontro nel processo di re-integrazione nel paese d'origine, lungo e a volte drammatico, da potersi concludere con la ri-emigrazione nella precedente seconda patria.

Si conclude quindi che una associazione di amici "migranti" può farsi portavoce di questa problematica e suggerire interventi e soluzioni a chi di dovere, seguendo delle traiettorie in campo sociale, culturale e promozionale e mantenendosi "apolitica, aconfessionale e priva di scopo di lucro".

 

4 aprile 1976

 

Viene sottoscritto a Varago (TV) l'atto privato di costituzione dell'ANEA da parte di una decina di amici ex emigrati di Gorizia, Padova, Trento, Treviso, Trieste, Vicenza e approva una bozza di statuto.

 

6 maggio 1976

 

Viene firmato presso uno studio notarile a Padova l'atto costitutivo dell'associazione e viene fissata nella stessa città la sede legale.

 

4 settembre 1977

 

Si svolge il primo congresso dell'ANEA che, fra l'altro, esamina l'opportunità di aprire l'associazione alle adesioni provenienti con insistenza da altri Paesi transoceanici come Canada, Argentina, Venezuela, Brasile. La proposta trova unanime parere favorevole per cui l'art.4 dello Statuto viene aggiornato di conseguenza.

 

Possono far parte dell'ANEA:

 

a) tutti gli ex emigrati in Australia, Paesi d'oltreoceano e loro famigliari, nonché gli emigrati negli stessi Paesi;

 

b) gli stranieri per qualsiasi motivo residenti in Italia;

 

c) coloro che, risiedendo in Italia o all'estero, sono in qualche maniera interessati agli scopi istituzionali dell'Associazione.

 

4 ottobre 1983

 

Data buona prova di sé, l'A.N.E.A. viene iscritta al n. 8 dell'Albo delle associazioni che operano fra gli emigranti nell'ambito della Regione Veneto. Il provvedimento di Giunta porta il n. 4813.

 

Espansione

 

La proposta associativa si è fatta strada con straordinaria celerità attraverso uno spontaneo passaparola fra amici rimpatriati. Alla prima sezione, costituitasi il 12 settembre 1976 a Gaiarine presso il Koala Club per la zona nord di Treviso, sono seguiti altri nuclei in tutte le province del Triveneto, per cui l'ANEA ha potuto godere di una presenza capillare facilmente identificabile. Dal Triveneto è passata in Piemonte ed in Calabria; più tardi in Umbria e Marche. Adesioni singole si trovano anche in Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Lombardia e Sicilia. Riallacciati, infine, i contatti con gli emigrati , si sono costituiti nuclei negli Stati australiani del New South Wales, Victoria, South Australia, Queensland, West Australia, Northern Territory e Canberra (Australian Capitol Territory). Discreti contatti operativi conducono all'Argentina, Canada, Brasile e Stati Uniti d'America. Le adesioni formali si contano in diverse migliaia.

 

Strutture

 

Per quanto sia una famiglia geograficamente vasta, compatta e massiccia, l'A.N.E.A. si è data una struttura generale simile ad altre soltanto in apparenza, perché è priva di uffici e di persone che richiedono di norma spese fisse. Tuttavia essa ha:

 

a) un Consiglio di Presidenza, composto di sette membri con facoltà di cooptazioni secondo necessità. Più che un vertice, il C.P. è il punto di coagulo delle tematiche ed il mezzo espressivo delle istanze che gli aderenti pongono sul tappeto nel corso di incontri e assemblee.

 

b) Il Congresso che si celebra ogni tre anni. Al di là di un momento di bilancio formale, il Congresso è visto come un reale bisogno di osservarsi allo specchio dei propri valori; di stabilire se il sentire degli aderenti fluisce senza intoppi al C.P. e se questo incontra situazioni particolarmente difficili nel far conoscere efficacemente e su larga scala la tematica di emigrati e rimpatriati; di provvedere agli avvicendamenti in seno al C.P.

 

c) Le Sezioni locali vengono formate con un proprio direttivo da gruppi di rimpatriati ed emigrati geograficamente vicini e con decisione autonoma. Adesioni isolate vengono inserite nella sezione di Padova a motivo della sua funzione di centro di tutta l'associazione.

 

d) I Finanziamenti. Nessun ente pubblico o privato finanzia l'ANEA come tale. Essa opera in base a servizi resi gratuitamente ed a personali donazioni spontanee.

 

Obiettivi raggiunti

 

  • Ha dato senso di identità anzitutto ai rimpatriati da Paesi d'oltreoceano, i quali, ritrovandosi per molti versi dispersi nelle comunità d'origine senza poter valorizzare la loro esperienza emigratoria con la forza di gruppo, rischiavano l'emarginazione e il fallimento della propria fruttuosa esperienza migratoria.

 

  • Ha, di conseguenza, contribuito all'ampliamento della definizione di emigrazione, enfatizzando il fatto che dall'Italia non solo si era usciti in massa, ma che si poteva ritornare in massa, per cui emigrare significa espatriare, rimanere fuori, rientrare. In pratica, ha spinto politici e governanti (specialmente a livello regionale) ad affrontare la problematica dei rimpatriati in maniera specifica e articolata.

 

  • Ha formulato la problematica degli emigranti con la sensibilità degli emigranti, non di operatori in emigrazione, per cui il suo modo di essere e di operare viene dal di dentro del fenomeno emigratorio. E questo aspetto è apparso sempre in tutti i raduni, le assemblee, gli incontri d'ogni tipo.

 

  • In base all'esperienza dei suoi aderenti, l'ANEA è stata ed è sorgente di informazione per chi desidera rimpatriare o emigrare, nella convinzione che il rimpatrio, comunque, inizia all'estero.

 

  • Mediante iniziative di grande respiro, svolte in Italia (Treviso, Trento, Padova, Vicenza, Udine, Pordenone, Trieste, Catanzaro) e all'estero (Perth, Adelaide, Horsham, Melbourne, Canberra, Sydney, Wollongong, Brisbane e Darwin), ha condotto azione di massa per il riconoscimento dei diritti dei migranti nella terza età e considera suo fiore all'occhiello l'accordo di sicurezza sociale fra Australia e Italia, la emanazione della legge italiana sulla cittadinanza (n. 91/92) che permette ai cittadini italiani dovunque risiedano la cittadinanza multipla, la revisione della legge australiana sulla cittadinanza (marzo 2000) che permette ai cittadini australiani la stessa cosa, l'esercizio del voto politico ai cittadini italiani residenti all'estero, il mutamento della politica emigratoria australiana da assimilazionista a integrazionista accettando un processo più rispettoso e realistico, anche se molto più laborioso e lungo, che alla fine fa sentire l'immigrato comunque "a casa". Con questi intenti, ha curato con continuità anche relazioni efficaci con il corpo diplomatico accreditato in Italia. Da diversi anni preme per l'abolizione del termine per il riacquisto della cittadinanza italiana da parte di emigrati naturalizzati in Paesi d'immigrazione senza obbligo di rientro in Italia.

 

  • La sua azione culturale ha promosso corsi di aggiornamento sull'emigrazione per docenti e alunni delle scuole d'obbligo nel Veneto (Padova, Vicenza, Treviso, Verona), a Trento, Pordenone; conferenze sull'Italia nelle comunità italiane in Brasile; assistito laureandi nel lavoro di tesi finali; condotto e pubblicato diverse ricerche sul tema emigrazione; realizzato una Mostra Itinerante dell'Emigrazione Italiana e Veneta su incarico dell'Assessorato ai Flussi Migratori; portati a realizzazione quattro video cassette (durata 25 minuti ciascuna) sui veneti in Brasile, America del Nord, Europa e Australia, organizzato corsi di formazione professionale (lavorazione del legno, del marmo e granito, delle pietre semipreziose, produzione del vino) per giovani oriundi dal Rio Grande do Sul nel Veneto; organizzato soggiorni culturali in Veneto di giovani oriundi da Austraslia, Brasile e Stati Uniti d'America.

 

  • E' inserita come membro nel direttivo della Consulta dei Veneti nel Mondo, organismo consultivo della Giunta della Regione del Veneto in materia di emigrazione.

 

  • Pubblica fin dal 1976 Il Canguro, organo di informazione sulle sue attività, ma anche di opinione in materia di emigrazione italiana ancorata sul suo essere un'opinione di emigrati.